Resume
Resume

Back

Il 3D con Cinema 4D e After Effects

E’ dal 2010 che qui in Keyframe abbiamo ritenuto opportuno dotarci di strumenti e conoscenze per integrare il 3D nella realizzazione dei nostri lavori.
Fin da subito il software che ci ha più convinto è stato Cinema 4D di Maxon, scelta che se in un primo momento si è rivelata azzeccata, oggi ci sembra particolarmente profetica.
Cinema 4D infatti ha sempre avuto un’integrazione con After Effects particolarmente funzionale; con Creative Cloud Cinema 4D diventa addirittura una sorta di plug-in all’interno di After Effects!
Ciò significa che chi non possiede una qualche versione di Cinema 4D si ritroverà una versione “Lite” del software tramite il solo acquisto della suite di Adobe. Con questa versione ridotta sarà possibile creare oggetti o testo in 3D, utilizzare le camere, applicare materiali e tante altre cose. Le limitazioni principali riguardano l’impossibilità di sfruttare i comportamenti dinamici tra gli oggetti e le funzioni del modulo Mograph.
Chi invece, come noi, possiede già Cinema 4D (qui alla sua release numero 15) troverà notevoli vantaggi dall’integrazione del plug-in per After Effects chiamato Cineware.
La principale novità legata a Cineware consiste nella possibilità di aprire un progetto di Cinema (quindi un file .c4d) come se fosse un asset di After Effects. Si può quindi importare il progetto ancor prima di far eseguire il rendering al computer. Ciò significa poter visualizzare un’animazione fin dalla sua prima bozza, quindi iniziare ad applicargli il look finale tramite color correction, adjustment layer e post-effetti prima di giudicare definitivo il 3D. Ciò è fondamentale perché tante volte il solo rendering non è sufficiente a considerare concluso un lavoro; inoltre a volte capita di
riuscire a valutare una scelta estetica solo nel momento del compositing, oppure è il cliente che può cambiare idea e a chiedere una modifica. Con Cineware è possibile che alcune di quelle modifiche che il cliente vi chiede possano essere effettuate “in tempo”, ovvero prima di lanciare un rendering che tiene il computer impegnato per ore e ore.
Tra gli altri vantaggi di Cineware ricordiamo una più semplice integrazione dei livelli multi-pass (per un maggiore controllo del compositing), la possibilità di scegliere se navigare lo spazio in 3D tramite la camera di Cinema o quella di After Effects (opzione utile per chi ha più familiarità ad animare in After), nonché la possibilità di estrarre i dati della scena di Cinema 4D per poter visualizzare e sfruttare in After i parametri della camera, delle luci o dei solidi (esempio classico: inserire un video in un ambiente 3D).
Alla fine potrete calcolare il rendering direttamente con After Effects oppure potrete tornare a Cinema per renderizzare da lì una sequenza di tiff o un mov. Una libera scelta, dettata anche dall’entità del progetto, dalla quantità di dati, dai tempi di calcolo. Ricordiamo solo che renderizzando una sequenza di tiff da Cinema non perderete mai il calcolo svolto fin a quel momento nel caso, per esempio, di arresto improvviso del computer.
Per concludere insomma, Cinema 4D è lo strumento adatto per chi vuole aggiungere elementi 3D ai propri prodotti audiovisivi. Con Creative Cloud oggi più che mai.

Related posts

Similar news

Rispondi