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Il ProRes (LT) NON è uguale per tutti (2di2)

In questa sezione avremo modo di giudicare l’efficacia delle 3 utility di compressione dal punto di vista delle prestazione cronometrica e quindi della velocità di esecuzione, valutando in dettaglio gli effetti delle compressione sul nostro materiale.
La stessa clip è stata compressa con lo stesso codec (ProRes LT) con Media Encoder CC di Adobe, Compressor di Apple e Mpeg Streamclip, il freeware di Squared5.
Tutte e 3 le clip sono state inserite all’interno di Final Cut Pro X dove abbiamo applicato una correzione colore per aumentare la luminosità della nostra scena.
Di ogni clip abbiamo poi esportato lo stesso fotogramma (il primo) in formato .png e lo abbiamo ingrandito al 300% con Photoshop CC. La stessa porzione del fotogramma è stata poi salvata facendo lo snapshot dello schermo del mac (command – shift – 4).

Qui sotto potete vedere lo snapshot del fotogramma orginale. Come potete notare la correzione colore ha esaltato il rumore video nei toni del rosso e reso visibili piccoli blocchi di compressione sulla manica e sull’asta del microfono.

Originale300Partendo da questa immagine abbiamo deciso di isolare un’ulteriore parte per poter presentare un confronto visivo tra i 5 campioni. Le icone specificano a quale tipo di utility corrisponde il fotogramma mentre in alto trovate il tempo di transcodifica che è servito per completare l’operazione.

TestPRLT

L’immagine qui sopra vale più di molte parole: se vedete 5 campioni è perchè abbiamo deciso all’ultimo momento di inserire anche la compressione di Media Encoder con l’opzione di “Massima Qualità di rendering” selezionata. Come potete vedere, il tempo impiegato per effettuare la compressione è di gran lunga superiore a quello necessario per la compressione standard, ma le differenze sono appena visibili (sempre in riferimento a questo dettaglio ovviamente ma anche nel resto dell’immagine).Confrontando i 5 campioni, siamo dell’opinione che Compressor di Apple abbia consegnato un’immagine molto vicina all’originale per dettaglio, compressione e colore.
Media Encoder, in entrambe le sue varianti, ha invece effettuato una blocchizzazione che ha cancellato una parte del dettaglio, introducendo una leggera sfocatura, ma ha mantenuto un colore piuttosto fedele a quello del fotogramma originale. Il tempo impiegato da Media Encoder senza l’opzione di Massima Qualità di Rendering è di circa la metà di quello utilizzato da Compressor e nel confronto è stato il più basso in assoluto, anche se di pochissimo.
Per pochi centesimi infatti (dovrete fidarvi delle nostre abilità di cronometristi, non avete scampo) Mpeg Streamclip cede lo scettro del compressore più veloce ma rimane in ogni modo un fulmine rispetto a Compressor di Apple. La sua transcodifica ci consegna un’ immagine con una discreta quantità di dettaglio ma con un serio problema di inquinamento tonale. La manica, come potete notare, tende ora ad avere un leggero viraggio verso il giallo perdendo parte della componente blu presente nel fotogramma originale.
Conclusioni
Volendo trarre qualche conclusione dopo questo test semi-serio sulle conversioni in ProRes LT potremmo dire che Compressor di Apple è l’utility di compressione che degrada nella maniera meno invasiva il nostro materiale. Tuttavia il tempo impiegato per l’operazione di transcodifica è il prezzo che si paga per raggiungere risultati di questa qualità. Sia Mpeg Streamclip che Adobe Media Encoder CC richiedono la metà del tempo rispetto a Compressor ma consegnano un’immagine meno fedele sia in termini di scostamento cromatico (MpegStreamclip) che di perdita del dettaglio (Media Encoder).
Fa strano dichiarare vincitore un software il cui ultimo sviluppo risale a circa 4 anni fa e che è stato sostituito dal più recente Compressor per Final Cut Pro X che non abbiamo avuto l’opportunità di testare, ma per nostra esperienza molti utenti, amici e colleghi ancora non sono passati all’ultima versione del software di montaggio di casa Apple, e l’icona di Compressor per Final Cut Studio ancora campeggia tra quelle del loro dock.
Se avete domande, perplessità o richieste non esitate ad utilizzare il riquadro qui sotto per scrivere i vostri commenti. Grazie per l’attenzione. A presto.
Non serve aggiungere che i tempi di transcodifica sono puramente indicativi e si riferiscono alle performance del computer utilizzato per questo test (Apple MacBook Pro del 2011, 2.66GHz Intel Core i7 con 8 GB 1076 MHz DDR3 di Ram).

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